L'AMATORE di MARIA MAUTI
Oggi, alle 21.30 presso l'Arcobaleno Film Center e dopo la cerimonia di premiazione.
In sala, oltre alla regista Maria Mauti ci saranno Antonio Scurati e Giulia Lazzarini voce del documentario.
Il film è la storia di un seduttore, un uomo ironico, dalle insolite ossessioni, che un giorno del 1929 compra una cinepresa e da allora non smette più di filmare e montare la realtà che lo circonda: un amatore dell'arte, della vita, delle donne; ma anche un cine-amatore (e i filmati in 16mm sono lì a testimoniarlo). Si tratta di Piero Portaluppi, architetto milanese di grande fama durante gli anni del ventennio fascista (ma anche pungente vignettista, come fu, da giovanissimo, sulle pagine di Il Guerrin Meschino), per lungo tempo dimenticato e solo recentemente riscoperto grazie alle cento bobine ritrovate dal nipote in una vecchia cassapanca. Un diario per immagini, accompagnato dalle parole di Antonio Scurati per la voce di Giulia Lazzarini, attraverso cui provare a ricostruire un'epoca, dal primo conflitto mondiale sino al fascismo.
«Negli anni in cui Portaluppi inizia a riprendere, possedere una cinepresa era molto elitario, dichiarava di per sé uno status. Filmare aveva una sua funzionalità, non rispondeva a un desiderio diaristico, ma serviva a rappresentare il senso di questo privilegio. Le immagini, anche quelle familiari, venivano realizzate per essere mostrate, magari in una serata con gli amici.»
«Il film è attraversato dal tema della teatralità, per questo ho utilizzato le scene familiari che rimandano al teatro: li vediamo vestiti di bianco, in villeggiatura, come in una pièce di Cechov. Esibiscono una felicità che non sempre corrisponde al vero.»
Mara Mauti, regista.